La conversazione durante un Coaching

U no dei metodi principali in un accompagnamento è a mio avviso la creazione della conversazione con il cliente, ossia l’andamento di tale conversazione, compreso l’uso di domande aperte.

Ogni conversazione di consulenza è a sé stante quanto lo è ciascun cliente. Certo, ci si può attenere a uno schema perché la conversazione abbia una struttura, ma bisogna restare flessibili a seconda del contenuto. L’approccio a una consulenza (fondamentalmente questo inizia già con la preparazione, compresi il mettersi d’accordo per l’appuntamento e l’occuparsi della documentazione) è una componente significativa dello schema di conversazione perché già nell’approccio si creano le basi per ottenere la fiducia del cliente.

Bisogna aver già dato al cliente all’inizio una spiegazione sull’andamento della conversazione. Le condizioni e l’attitudine alla discrezione vanno sempre comunicate all’inizio dell’accompagnamento. C’è sempre e comunque discrezione assoluta al 100%. Quando la base c’è, si può usare uno schema di conversazione come linea guida.

Tale schema si presenta come segue:

Figura 1: Illustrazione propria con riferimento a Sonja Radatz „Beratung ohne Ratschlag: Systemisches Coaching für Führungskräfte und BeraterInnen“ (Consulenza senza consigli: Coaching sistemico per dirigenti e consulenti)